
Il crowdfunding è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni, così recita Wikipedia.
Ma cos’è veramente il Crowdfunding e, soprattutto, perché in Italia non sappiamo nemmeno come scriverlo? Abbiamo già parlato in questo articolo del perché in Italia il Crowdfunding (ancora) non esiste affidandoci ai numeri del mercato italiano, che stenta a decollare. Questa volta proveremo a comprendere come gli utenti italiani si approcciano a questo strumento attraverso una semplice analisi delle ricerche su Google.
I numeri del Crowdfundin in Italia
Le ricerche della parola Crowdfunding, e le Keyword ad esse connesse, si attestano a circa 52.000 al mese Ma risultano ancora basse rispetto ad argomenti associabili quali prestiti e finanziamenti, come mostrato dal grafico che fa riferimento all’ultimo anno.
I dati dimostrano una forte stagnazione che, comunque, viene influenzata in maniera meno netta dalla stagionalità di cui risente il mercato generale (calo nei mesi estivi) delle ricerche. Questo dimostra un grande sforzo da parte degli attori coinvolti, che stimolano indubbiamente l’interesse ma che forse non puntano al giusto target. La soluzione a questo enigma ce lo danno altri numeri, difficili da leggere, ma comunque intuitivi e agevoli da comprendere.
Sul totale delle ricerche, che ribadiamo sono basse, il 10% (5778 negli ultimi 28 giorni) hanno come comune denominatore un misspelling della parola Crowdfunding.
Vi proponiamo qui la top ten degli errori di digitazione tra crowfunding a crowdfounding fino all’italianizzato craufanding (che fa un po’ sorridere e un po’ venire i brividi)
Spesso sono semplici errori di digitazione ma, in un contesto in cui ci sono così poche ricerche connesse ad un argomento di questa portata innovativa, l’ipotesi è che la comunicazione sia veicolata verso il pubblico sbagliato. Spesso, anzi quasi sempre, ogni: workshop, incontro, festival o evento legato al Crowdfunding è rivolto a progettisti o proponenti (in realtà anche tutta questa analisi ha lo stesso campione, ma non se ne accorgerà nessuno) e mai votata ad informare o formare backers a far crescere la conoscenza e la coscienza del mercato.
Le piattaforme hanno lo scopo di attrarre progettisti perché godono di una base di backers solida, con cui confrontarsi e da cui ricevere finanziamenti, supporto e consigli per migliorare l’idea che si propone. In Italia l’approccio, e sono in numeri a dirlo, fino ad ora è stato esattamente il contrario. Si portano backers su un singolo progetto che non creano nessun valore alla piattaforma.
Come si scrive e cosa è quindi il Crowdfunding?
La parola Crowdfunding è di origine anglofona (dove la comprendono a pieno) composta da due vocaboli Crowd (folla) e Funding (finanziamento). Quindi è, se dovessimo attenerci semplicemente all’etimologia, un finanziamento dalla folla. Come abbiamo però più volte ribattuto è anche innovazione, è ricerca, è validazione di mercato.
Insomma il Crowdfunding è la risposta a quella domanda che spesso chi ha una splendida idea dovrebbe farsi: posso davvero realizzarla?
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