Editoria e Crowdfunding

Di Isabella Cultrera e Azzurra Scattarella.

Da che mondo e mondo, le imprese culturali, dai libri alle sculture all’esibizioni live dei musicisti, hanno sempre avuto bisogno di fondi e risorse economiche per essere realizzati. Un tempo, esistevano i mecenati che foraggiavano l’espressione artistica e che hanno permesso in Italia il fiorire di un’epoca culturale densa e meravigliosa come il nostro Rinascimento; dopodiché, in vario modo e con l’evolversi della situazione storico-politica, le cose sono cambiate, queste figure sono venute praticamente meno, e l’arte ha trovato nuovi modi per sostenersi. Al giorno d’oggi vivere di cultura è alquanto difficile, pur in un paese così ricco come il nostro, e l’intensificarsi della crisi economica non ha certo aiutato questo settore.

Il crowdfunding è uno dei sistemi che permette la realizzazione di opere e progetti proprio quando la mancanza di fondi diventa un ostacolo per la realizzazione degli stessi. L’editoria può naturalmente usufruire di questa via, che già diversi artisti hanno utilizzato.

Ma cosa si intende per editoria?

Per editoria si intende tanto: dalla produzione di un album musicale alla pubblicazione di un libro, contemplando in entrambi i casi il lavoro retrostante; dal perfezionamento di alcuni testi o immagini prima di darli alle stampe fino alla produzione di un programma televisivo, ecc. ecc.
Tanto più un progetto è complesso, magari richiedente il coinvolgimento di diverse professionalità ed esperti, tanto più lievitano le tempistiche, le revisioni del progetto, nonché, come è evidente, i suoi costi. Anche per questo per realizzare dei buoni prodotti editoriali c’è bisogno di tempo e cura, e di una certa quantità di fondi.

Ecco perché il crowdfunding spesso arriva in aiuto di questo genere di iniziative

È difficile purtroppo pensare a enti che producono cultura – dalle case editrici alle etichette discografiche/cinematografiche – capaci di sobbarcarsi tutta la spesa di un progetto corposo e articolato, così come è quasi impensabile che un unico privato abbia abbastanza soldi (e coraggio) per alcuni progetti.

Lanciare una campagna di raccolta fondi per un’impresa editoriale può essere la soluzione adatta anche perché si associa benissimo ad alcuni principi base del crowdfunding stesso. Quali?

Beh, innanzitutto, si suppone che l’idea editoriale che si vuole finanziare sia valida, interessante, costituisca un surplus per la società cui si riferisce: già questo, di per se, è uno dei cardini del finanziamento dal basso, che premia soprattutto le idee intelligenti e migliori che riescono a essere finanziate proprio in quanto tali e in quanto utili per una larga folla di persone; inoltre, tanto più l’idea è buona tanto più interessa diverse persone, tanto più facile può essere finanziarla dal basso. Molte più persone ne saranno in parte affascinate e incuriosite, perciò saranno disponibili a donare, attivando una rete che provoca un largo crowdfunding. In questo, il social networking attuale è chiaramente una molla da usare.

Infine, last but not least

Se la cultura è uno dei campi in cui meno arrivano risorse economiche, nonostante la qualità di alcuni progetti e la loro valenza in generale, non è questo proprio uno dei campi. Esistono molte piattaforme di crowdfunding attive a livello internazionale a sostegno di iniziative per la letteratura (come Upspringer) o per la musica (come Musicraiser), che diventano punto di incontro tra coloro che hanno un progetto editoriale da realizzare e i fan/lettori che possono finalmente decidere chi e cosa vogliono vedere pubblicato. Niente più intermediari, agenti, rappresentanti: ora la filiera editoriale si ribalta, facendo sì che siano i “consumatori” finali a poter decretare qual è il progetto, il servizio, il libro o il CD musicale che vogliono veder realizzato. Una rivoluzione a 360°, che parte dal basso.

Informazioni su Daniele Forza 150 Articoli
Sono Daniele, fondatore di questo blog. Dal 2015 investo attivamente nelle piattaforme di P2P Lending e sono qui per raccontarvi la mia esperienza.

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