ALTERNATIVE FINANCE #1: LA FINANZA CHE SI INNOVA!

Anche in Italia i temi riguardanti i nuovi strumenti digitali di accesso al capitale per Startup e PMI destano sempre maggiore attenzione. Questo fermento rappresenta per noi uno stimolo ad ampliare i contenuti oltre il segmento del crowdfunding, e con l’esperienza maturata fin qui proveremo ad esplorare a 360° il mondo dell’Alternative Finance (finanza alternativa al credito bancario e ai finanziamenti degli istituti tradizionali), per continuare ad informare sugli strumenti di innovazione economica e sociale!

Si sa, nel nostro Paese c’è ancora un gap culturale sulle innovazioni digitali, in particolare quelle finanziarie. Inoltre, le statistiche mostrano quanto sia basso il grado di fiducia nell’approccio ad investitori nel capitale di rischio, con un tasso ben al di sotto della media europea, mentre possiamo vantare una vocazione “banco centrica” delle nostre PMI (SAFE).

Se riflettiamo però sul fenomeno di razionamento del credito post crisi finanziaria 2008 attuato dal sistema bancario, non possiamo non considerare il beneficio dell’accesso a canali digitali di finanziamento alternativo e dell’incremento dell’offerta di nuove risorse nell’ecosistema imprenditoriale italiano.

Non dimenticandoci, però, che…

…l’incremento del mercato degli investimenti online è strettamente influenzato dalla propensione di un Paese allo sviluppo dell’economia digitale!

QUALCHE NUMERO

Il terzo European Alternative Finance Report è l’ultimo studio che presenta dati aggregati a livello europeo (pubblicato nel 2017 dal Cambridge Centre for Alternative Finance). Il report indica una crescita esponenziale del mercato della finanza alternativa in Europa nei precedenti 4 anni. Lasciando fuori dalle osservazioni il Regno Unito, il quale fa storia a sé, con un mercato domestico enorme (+5miliardi di euro investiti nel 2016) se paragonato a quanto registrato da tutti gli altri 44 paesi europei analizzati, si può osservare una crescita annua europea del 101%, che porta il mercato ad un volume annuale di 2,06miliardi di euro di investimenti nel 2016. In questo gruppo l’Italia si pone al 6° posto con 127milioni di euro investiti, mentre a guidare il mercato troviamo le solite Francia e Germania. Da notare la prima posizione dell’Estonia nella speciale classifica per volumi di finanza alternativa pro-capite: non a caso ha vinto anche in un’altra speciale classifica, quella dei paesi più digitalizzati al mondo!

Per l’Italia il mercato è cresciuto da 1mln di € nel 2013 a 127mln € nel 2016 (grafico). Si tratta di un trend comune in tutta Europa, con una crescita media annuale nei paesi europei dell’85% per gli ultimi 4 anni osservati: crescita che passa in tripla cifra percentuale se si considera solo il crowdinvesting. In Italia, va osservata nel dettaglio anche la crescita fatta registrare dall’Invoice Trading del 756% nel 2016, rispetto all’anno precedente, con oltre 33mln di euro investiti.

Ed è proprio l’Invoice Trading (o “anticipo fatture”) a farla da padrone oggi nel panorama del Fintech italiano di fine 2018: con un mercato letteralmente esploso e volumi intorno ai 580mln € negli ultimi 18 mesi (come riporta l’ultimo studio dell’Osservatorio PoliMi sul Crowdinvesting).

COS’È LA FINANZA ALTERNATIVA

Come anticipato, rientrano in questa categoria tutte le forme di finanziamento alternative a quelle più tradizionali (si pensi alle banche e alle assicurazioni e a tutti quei servizi finanziari fortemente influenzati dagli intermediari). Anche se questi nuovi modelli di finanza hanno un ruolo “alternativo” molto importante in alcune fasi della vita delle imprese (in particolare per Startup e PMI), va specificato che nella globalità del sistema imprenditoriale la finanza alternativa ha un ruolo “complementare” ai canali più tradizionali e non di sostituzione. Si tratta di uno strumento che raccoglie le istanze di sblocco dell’impasse che caratterizza attualmente l’intermediazione bancaria e più in generale il mondo degli investimenti (finito nel vortice vizioso di una finanza sempre meno “reale”).

Il motivo del grande sviluppo di questo settore è dato dalle difficoltà per le PMI ad accedere al credito da parte di investitori tradizionali, non essendo in grado di coprire le garanzie richieste (collateral), o mancando di flussi di cassa positivi e attraenti. Ma soprattutto, con lo sviluppo della digital economy e del Fintech è sempre più facile e veloce usufruire di servizi finanziari digitali, in costante innovazione.

Concentreremo l’attenzione quindi sui nuovi strumenti legati alle tecnologie digitali che, come il crowdfunding, rappresentano una stuzzicante alternativa di financing strategy per PMI e Startup: l’Invoice Trading, le Initial Coin Offerings (ICOs) ed altro ancora…

Informazioni su Pasquale Sergi 4 Articoli
Laureato in economia con master in marketing per l'internazionalizzazione, attento sostenitore di innovazione sociale e crowd economy. Dopo una tesi sul Crowdfunding, si lascia affascinare da tutto ciò che apre nuovi orizzonti per una società aperta alla collaborazione e alla distribuzione equa delle risorse, come la finanza alternativa, le nuove tecnologie digitali e l’open innovation.

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