
Il P2P lending è certamente un sistema vantaggioso per investire denaro a dei rendimenti interessanti, talvolta superiori ai prodotti finanziari del mercato tradizionale. I vantaggi però non finiscono qui. Infatti, anche coloro che decidono di richiedere un finanziamento, trovano spesso migliori condizioni rispetto ai finanziamenti tradizionali erogati da banche e finanziarie. L’obiettivo del presente articolo è quello di comparare le piattaforme di P2P lending per fornire ad un ipotetico richiedente uno specchietto utile ad effettuare una scelta più consapevole.
Innanzitutto, le piattaforme di P2P lending offrono servizi di finanziamento a due categorie distinte di soggetti:
- privati consumatori
- piccole e medie imprese
Per quanto concerne la prima categoria di soggetti, il mercato dei cosiddetti prestiti al consumo viene soddisfatto da due imprese in concorrenza denominate Smartika e Prestiamoci. I finanziamenti alle PMI invece vengono concessi unicamente dalla piattaforma BorsaDelCredito.
Le piattaforme a confronto
L’iter di svolgimento della richiesta di finanziamento si può descrivere nel seguente modo: nel momento in cui si effettua una domanda di prestito, occorre fornire le proprie generalità e la propria situazione finanziaria alle varie piattaforme che valutano ed assegnano il richiedente ad una determinata classe di rischio. Ogni piattaforma ha adottato un proprio standard ed una propria modalità di raccolta delle informazioni, pertanto ognuna di esse seguirà un proprio iter specifico.
In questa sede ci occuperemo di analizzare e confrontare tra loro le condizioni economiche del p2p lending in Italia offerte dai player che compongono il mercato.
Caratteristica | Smartika | Prestiamoci | Borsa del Credito |
---|---|---|---|
Categorie finanziabili | privati | privati | imprese |
Eta’ minima | 18 | 24 | – |
Età massima | 75 (a fine prestito) | 75 (a fine prestito) | – |
Residenza | Italia | Italia | Unione Europea |
Cittadinanza | Qualsiasi | Italiana | – |
Importo minimo | 1.000,00 € | 1.500,00 € | non specificato |
Importo massimo | 15.000,00 € | 25.000,00 € | non specificato |
Durate investimenti (mesi) | 12 – 24 – 36 – 48 | 12 – 24 – 36 – 48 | 12-18-24-36-48-60 |
Classi di rating | 5 | 7 | 6 |
Penale est. anticipata | No | No | non specificato |
Commissioni | Da 1% a 3,50% | Da 0,50% a 4,3% | da 1% a 5,50% |
Commissioni Fondo | Da 0,15% a 3,70% | non previsto | da 0,34% a 3,33% |
Commissione minima | 40,00 € | non prevista | – |
Commissioni incasso rata | 2,00 € | 1,20 € | 2,00 € |
Imposta di bollo | 0 | 16,00 € | – |
Assicurazione | si | no | – |
Innanzitutto occorre premettere che la piattaforma terzo valore e’ ferma da diverso tempo e quindi probabilmente è fuori dal mercato in questo momento. Inoltre pur configurandosi come piattaforma di tipo lending, poiché permette di ottenere un rendimento dall’investimento, persegue finalità no profit.
Come possiamo notare, la tabella non è completa in quanto alcuni dati non sono resi pubblici o non sono definiti e pertanto sono stati omessi. Quello che possiamo sostenere è che le piattaforme differiscono le une dalle altre nella maggior parte dei parametri oggetto della presente analisi, segno che hanno optato per una diversificazione dell’offerta.
Il capitale massimo finanziabile, la durata dell’investimento e le classi di rating, sono le variabili discriminanti che permettono all’utente di decidere quale sia la piattaforma più idonea ai propri obiettivi. Anche il sistema commissionale e i cosiddetti costi accessori (ad esempio le spese di incasso rata ed eventuali imposte e polizze assicurative) vanno considerati nel momento in cui si effettua la scelta della piattaforma.
In conclusione possiamo sostenere che l’offerta di servizi di finanziamento in Italia tramite il sistema p2p è ancora piuttosto limitata in quanto ci sono ancora troppe poche imprese e la concorrenza è pressoché inesistente.
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